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L'informatique et les périodes historiques

Écritures, sources, bases de données: confrontations des spécificités

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Publié le lundi 05 mars 2007

Résumé

Il seminario di Firenze, ospitato dall’Università di Firenze e dall’European University Institute, costituisce la terza tappa di un progetto dedicato a “informatica e storia” avviato nel 2006 dal LAMOP dell’Université Paris I, per iniziativa di Jean-Philippe Genet, insieme con i portali medievistici Reti medievali e Ménestrel e il sostegno dell’École Française de Rome. Il progetto è finanziato dall’Agence Nationale pour la Recherche come “programme ATHIS (Atelier Informatique et Histoire)”, e si concluderà nel 2008. Promosso da storici del medioevo, il progetto ha l’ambizione di tracciare un bilancio dei risultati conseguiti negli ultimi decenni dalle trasformazioni che il ricorso all’informatica hanno introdotto nel mestiere di storico. Il confronto non si limita ai medievisti ma si apre agli studiosi della altre discipline storiche, umanistiche e sociali. Dopo i primi due seminari, dedicati ai temi degli archivi e dell’open archive (Roma, 23-25 marzo 2006), e del trattamento informatico dei testi (Lyon, 27-28 novembre 2006), l’incontro di Firenze dell’aprile 2007 intende soffermarsi sulle specificità degli approcci, dei metodi e dei linguaggi degli storici dei diversi periodi (antico, medievale, moderno e contemporaneo, secondo le partizioni accademiche tradizionali), mettendo a confronto le diverse esperienze intorno a tre ambiti del mestiere di storico: il rapporto con la scrittura, a partire dalle riformulazioni suggerite dai nuovi media e dall’ipertestualità; l’uso delle fonti, crescentemente disponibili in formati digitali, in archivi virtuali, in portali web di ricerca; e la gestione di basi di dati, depositi di informazione ma anche potenziali strumenti euristici

Annonce

Università di Firenze

Facoltà di Lettere e Filosofia

Scuola di Dottorato in Storia

Dipartimento di Studi storici e geografici

Dipartimento di Studi sullo Stato

 

Istituto Universitario Europeo

Atelier Multimédia - Department of History and Civilisation

 

Laboratoire de Médiévistique Occidentale de Paris
CNRS / Université Paris 1

 

Ménestrel

Reti Medievali

Storia di Firenze

 

École Française de Rome

 

 

 

L’informatica e i diversi periodi storici.

Scritture, fonti e basi di dati: confronti e specificità

 

L'informatique et les périodes historiques.

Écritures, sources, bases de données:
confrontations des spécificités

 

 

III Seminario di informatica e storia

IIIe Atelier Informatique et Histoire (ATHIS)

 

 

Il programma ATHIS
è finanziato dalla Agence Nationale pour la Recherche

 

 

26-28 aprile 2007

Firenze


Giovedì 26 aprile 2007

Dipartimento di Studi storici e geografici

Palazzo Fenzi, Via San Gallo, 10, Firenze

Aula Magna

 

 

14:00 Accoglienza dei partecipanti / Accueil des participants

Saluti

14:15 Jean-Philippe Genet (Université Paris 1)

Introduzione / Introduction

 

 

Le scritture della storia / Écritures de l’histoire

 

Le tradizioni disciplinari / Le poids des périodes

 

14:30 Alessandro Cristofori (Università della Calabria)

Le trasformazioni delle scritture storiche nelle discipline antichistiche

15:00 Pietro Corrao (Università di Palermo)

            Le trasformazioni delle scritture storiche nelle discipline medievistiche

15:30 Rolando Minuti (Università di Firenze)

Le trasformazioni delle scritture storiche nelle discipline modernistiche

16:00 Philippe Rygiel (Université Paris I)

            L’histoire contemporaine

 

16:30 Pausa / Pause

 

Il condizionamento dei media / Le poids des médias

 

16:45 Gino Roncaglia (Università della Tuscia, Viterbo)

            Nuovi media e scrittura argomentativa: come cambia la forma-saggio

17:15 Paul Bertrand (Institut de recherche et d'histoire des textes)

            Le blog comme écriture de l’histoire

17:45 Giulio Romero (Université Paris 1)

            Des sites internets: entre érudition, vulgarisation et commercialisation

18:15 Elena Sodini (Università di Verona)

            La storia contemporanea scritta nella wikipedia francese ed italiana

 

18:45-19:15 Discussione / Discussion

 


Venerdì 27 aprile 2007

European University Institute

Villa Schifanoia, Via Boccaccio 121, Firenze

Sala Europa

 

 

Le fonti / Les sources

9:00 Alain Bresson (Université Michel de Montaigne Bordeaux 3)

Petrae et les sources épigraphiques grecques et latines.

9:30 Enrica Salvatori (Università di Pisa)

            Il formato Wiki per una fonte manoscritta

10:00 Pierre Boilley et Eric Vallet (Université Paris 1)

Les sources de l’histoire de l’Afrique Noire

10.30 Michal Szulc - Gerben Zaagsma (European University Institute)

            Using primary sources for Jewish history on the Internet

 

11:00 Pausa / Pause

 

11:15 Manfred Thaller (Universität zu Köln)

            L’accès aux manuscrits par l’image.

11:45 Prisca Giordani (European University Institute)

Les stratégies digitales des Archives Historiques des Communautés européennes, entre projet et expériences pilotes.

12:15 Federico Valacchi (Università di Macerata)

Gli archivi on line

 

12:45-13:30 Discussione / Discussion

 

14:45 Marcello Verga (Università di Firenze)

I portali per la storia delle città

15:15 Luigi Tomassini (Università di Bologna, sede di Ravenna)

Le banche dati di fotografie storiche

15: 45 Serge Noiret (European University Institute)

Immagini di brutalità in rete: lo storico e le fonti di internet

 

16:15 Pausa / Pause

 

16:30 Guido Abbattista (Università di Trieste)

ELIHOS: la Electronic Library of Historiography

17:00 Martin Van Gelderen (European University Institute)

EEBO and Grotius: studying the reception and development of Grotian thought with Early English Books Online

 

17:30-19:00 Discussione / Discussion


Sabato 28 aprile 2007

Dipartimento di Studi sullo Stato

Via delle Pandette, 21, Firenze

Aula ???

 

 

Le basi di dati / Les bases de données

 

9:00 Hélène Millet (CNRS)

            Les bases de données de « l’opération Charles VI » et des Fasti Ecclesiae Gallicanae

9:30 Sophie Lalanne (Université Paris 1)

Phéacie: l’utilisation d’un site internet comme instrument de travail.

10.00 Giuseppe Del Torre (Università "Ca' Foscari" di Venezia)

Le banche dati per la storia di Venezia dalle origini al XIX secolo

10:30 Claude Pennetier (CNRS)

            Le « Maîtron » et l’histoire du syndicalisme français.

 

11:00 Pausa / Pause

 

11:15 Filippo Chiocchetti (Università del Piemonte Orientale, Vercelli)

            Basi di dati e strumenti di ricerca: il progetto di un motore per l'ambito storico-umanistico

11:45 Stéphane Lamassé et Julien Alerini (Université Paris 1)

            Les perspectives ouvertes par la mise en ligne des bases de données historiques

 

12:15-13:00 Discussione / Discussion

 

13:00 Andrea Zorzi (Università di Firenze)

Conclusioni / Conclusions

 


 

Partecipanti

 

1.      Guido Abbattista (Università di Trieste)

2.      Julien Alerini (Université Paris 1)

3.      Paul Bertrand (Institut de recherche et d’histoire des textes)

4.      Pierre Boilley (Université Paris 1)

5.      Alain Bresson (Université Michel de Montaigne Bordeaux 3)

6.      Filippo Chiocchetti (Università del Piemonte Orientale, Vercelli)

7.      Pietro Corrao (Università di Palermo)

8.      Alessandro Cristofori (Università della Calabria)

9.      Giuseppe Del Torre (Università “Ca’ Foscari” di Venezia)

10. Christine Ducourtieux (CNRS - Ménestrel)

11. Jean-Philippe Genet (Université Paris 1)

12. Prisca Giordani (European University Institute)

13. Sophie Lalanne (Université Paris 1)

14. Stéphane Lamassé (Université Paris 1)

15. Hélène Millet (CNRS)

16. Rolando Minuti (Università di Firenze)

17. Marilyn Nicoud (École Française de Rome)

18. Serge Noiret (European University Institute)

19. Claude Pennetier (CNRS)

20. Giulio Romero (Université Paris 1)

21. Gino Roncaglia (Università della Tuscia, Viterbo)

22. Philippe Rygiel (Université Paris I)

23. Enrica Salvatori (Università di Pisa)

24. Elena Sodini (Università di Verona)

25. Michal Szulc (European University Institute)

26. Manfred Thaller (Universität zu Köln)

27. Luigi Tomassini (Università di Bologna, sede di Ravenna)

28. Eric Vallet (Université Paris 1)

29. Federico Valacchi  (Università di Macerata)

30. Martin Van Gelderen (European University Institute)

31. Marcello Verga (Università di Firenze)

32. Gerben Zaagsma (European University Institute)

33. Andrea Zorzi (Università di Firenze)


Il seminario di Firenze, ospitato dall’Università di Firenze e dall’European University Institute, costituisce la terza tappa di un progetto dedicato a “informatica e storia” avviato nel 2006 dal LAMOP dell’Université Paris I, per iniziativa di Jean-Philippe Genet, insieme con i portali medievistici Reti medievali e Ménestrel e il sostegno dell’École Française de Rome. Il progetto è finanziato dall’Agence Nationale pour la Recherche come “programme ATHIS (Atelier Informatique et Histoire)”, e si concluderà nel 2008.

 

Promosso da storici del medioevo, il progetto ha l’ambizione di tracciare un bilancio dei risultati conseguiti negli ultimi decenni dalle trasformazioni che il ricorso all’informatica hanno introdotto nel mestiere di storico. Il confronto non si limita ai medievisti ma si apre agli studiosi della altre discipline storiche, umanistiche e sociali. Dopo i primi due seminari, dedicati ai temi degli archivi e dell’open archive (Roma, 23-25 marzo 2006), e del trattamento informatico dei testi (Lyon, 27-28 novembre 2006), l’incontro di Firenze dell’aprile 2007 intende soffermarsi sulle specificità degli approcci, dei metodi e dei linguaggi degli storici dei diversi periodi (antico, medievale, moderno e contemporaneo, secondo le partizioni accademiche tradizionali), mettendo a confronto le diverse esperienze intorno a tre ambiti del mestiere di storico: il rapporto con la scrittura, a partire dalle riformulazioni suggerite dai nuovi media e dall’ipertestualità; l’uso delle fonti, crescentemente disponibili in formati digitali, in archivi virtuali, in portali web di ricerca; e la gestione di basi di dati, depositi di informazione ma anche potenziali strumenti euristici.

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Le programme ATHIS, financé par l’Agence Nationale pour la Recherche, a pour ambition de faire le bilan prospectif des apports des méthodes dont l’informatique a ouvert l’accès aux historiens et, d’une façon générale, d’évaluer l’ampleur des transformations que le recours à l’informatique introduit dans le métier d’historien. Il prend appui sur deux réseaux de médiévistes, Reti Medievali (représenté par Andrea Zorzi) et le portail Ménestrel (représenté par Christine Ducourtieux) en France. Les laboratoires français qui en sont les opérateurs sont le CRHAM de Caen (représenté par Pierre Bauduin), le Centre d’Histoire du XXe siècle de Paris I (représenté par Philippe Rygiel), l’Ecole Nationale des Chartes (représenté par Marc Smith), l’I.R.H.T. (représenté par Paul Bertrand) et le LAMOP de Paris I (représenté par Jean-Philippe Genet) qui coordonne l’ensemble du projet. L’École Française de Rome (représentée par Marilyn Nicoud) participe à l’ensemble de ce projet franco-italien et le soutient scientifiquement et financièrement.

 

Le troisième atelier est consacré aux problèmes particuliers que posent aux historiens les spécificités de chacune des périodes de l’histoire. Il est un fait qui frappe tous ceux qui ne sont pas des historiens professionnels: quand deux historiens font connaissance, leur première question est « Quelle est votre période ? ». Ce n’est pas anecdotique: la division en quatre périodes (qui n’ont d’ailleurs pas toujours exactement les mêmes limites chronologiques) paraît être une constante de l’organisation académique des études historiques: histoire ancienne, elle-même déclinée en trois grands blocs (Orient, Grèce, Rome), histoire médiévale, elle aussi subdivisée en trois blocs (Occident, Byzance, Islam) eux-mêmes traversées par des frontières chronologiques délimitant un haut Moyen Âge, un Moyen Âge central et un « bas » Moyen Âge (une désignation qui n’est plus politiquement correcte ; au reste « haut », « high » et « hoch » ne recouvrent pas les mêmes coupures, si bien que personne ne s’y retrouve vraiment !), une époque moderne et une époque contemporaine, généralement découpées par siècle en même temps que par zones géographiques (Afrique, Amérique, Extrême-Orient etc.) … Autant de familles qui se côtoient, certes, mais s’ignorent souvent.

 

Il est vrai que les sources sur lesquelles travaillent les historiens diffèrent profondément d’une culture à l’autre, même si, là encore, les grandes flexions de l’histoire de la documentation ne correspondent pas forcément aux limites académiques que nous venons d’évoquer. L’historien de l’Antiquité, quand bien même il ne serait pas archéologue, prêtera la plus grande attention aux recherches archéologiques, et s’adonnera aux joies de l’épigraphie ou de la papyrologie … Médiévistes et antiquisants se retrouveront sur le terrain de la numismatique, mais seuls les premiers pratiqueront assidûment la sigillographie, la diplomatique et la paléographie. Toutes ces savantes disciplines s’estompent peu à peu lorsque la documentation se fait plus abondante: les premiers registres du Vatican et les Pipe Rolls anglais ouvrent l’ère de la documentation sérielle, que les notaires italiens et ibériques pour ce qui est de l’écrit privé, les communes italiennes et les grandes monarchies d’Occident pour l’écrit public vont progressivement généraliser. Le Catasto florentin ouvre alors en 1427 l’ère des grandes enquêtes d’État, origine directe de la « statistique » (dans le premier sens du terme) telle qu’on la voit se développer en Angleterre, chez les caméralistes allemands et en France, surtout avec les physiocrates. Les archives royales et communales étaient parfois accessibles comme celles de la Tour de Londres, déjà visitées au XIIIe siècle et pour lesquelles des catalogues existent dès le XVIe siècle, mais c’est le XIXe siècle qui généralise ensuite les dépôts classés d’archives publiques, souvent enrichis des dépouilles de l’Église, tandis que l’impression industrielle permet la multiplication exponentielle de la production des livres et surtout des journaux et des publications périodiques. Après avoir souffert de la rareté, l’historien croule sous l’abondance: à chacun de ces états, il doit adapter ses stratégies.

 

Ces conditions documentaires suffisent largement à expliquer – sinon à justifier – l’existence de familles d’historiens éloignées par leurs compétences, leurs problématiques ou leurs stratégies. La spécialisation parfois extrême des institutions académiques (chaires, sociétés savantes, distinctions etc.) justifie chacun dans sa spécialisation et beaucoup dans leur enfermement. Or, des contre-courants existent: l’archéologie étend désormais son empire jusqu’à la période presque contemporaine, grâce à l’archéologie industrielle. Par l’attention grandissante accordée aux sources de l’histoire culturelle (littérature, musique, « beaux-arts » etc.), par le caractère global des questionnements théoriques et empiriques suggérés par les sciences sociales (anthropologie, linguistique, sociologie), des historiens appartenant à des groupes jusque là étrangers les uns aux autres se retrouvent sur les mêmes terrains.

 

L’informatique est à cet égard un remarquable terrain d’observation. La prodigieuse richesse et la diversité des outils informatiques vont-ils, en s’adaptant aux besoins spécifiques et aux habitudes des uns et des autres, contribuer à l’éparpillement et à la fragmentation du champ de la recherche historique ? Ou vont-ils conduire à les historiens à se rapprocher en étendant leurs investigations, en élargissant leurs curiosités, et surtout en se retrouvant autour des outils de travail et des méthodes qui vont leur permettre d’innover et d’explorer des voies nouvelles ? C’est en effet tout l’enjeu de l’utilisation de l’informatique par les historiens, et c’est au fond de la question de l’apport original de l’informatique à la recherche historique la condition par le biais de son éventuel rôle structurant au sein de la communauté historienne qu’il s’agira ici.

 

Les communications doivent être très brèves, vingt à trente minutes, pour permettre d’amples discussions. Elles ne sont pas destinées à être publiées sur un support imprimé, mais à être diffusées sur internet, via Reti Medievali et Ménestrel. Des mini-tables rondes sur certains sujets permettront des débats et seront soutenues par de brèves contributions écrites des participants. Un rapport sera présenté par les organisateurs dans les Mélanges de l’Ecole Française de Rome.

 

Lieux

  • Florence, Italie

Dates

  • jeudi 26 avril 2007
  • vendredi 27 avril 2007
  • samedi 28 avril 2007

Mots-clés

  • informatique d'histoire - histoire et informatique - histoire et ses méthodes

Contacts

  • Andrea Zorzi
    courriel : cescc [dot] 2011 [at] gmail [dot] com

Source de l'information

  • Serge Noiret
    courriel : serge [dot] noiret [at] eui [dot] eu

Licence

CC0-1.0 Cette annonce est mise à disposition selon les termes de la Creative Commons CC0 1.0 Universel.

Pour citer cette annonce

« L'informatique et les périodes historiques », Colloque, Calenda, Publié le lundi 05 mars 2007, https://doi.org/10.58079/bcw

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