AccueilNew horizons. How to renew the humanities (HFC-HOR 2020)

AccueilNew horizons. How to renew the humanities (HFC-HOR 2020)

*  *  *

Publié le vendredi 04 décembre 2020

Résumé

Come cambia la pratica filologica nell’era del digitale? In che modo applicare le potenzialità dell’informatica allo studio dei testi letterari? Qual è il ruolo svolto dalle grandi banche dati testuali nell’ambito della critica letteraria e come interrogarle in modo efficace?

Annonce

Presentazione

L'incontro è parte del ciclo di eventi "New horizons. How to renew the humanities" (HFC-HOR 2020) organizzato dal network Humanities for Change, promosso dal Venice Centre for Digital and Public Humanities (VeDPH) e finanziato con i fondi per le attività studentesche dell’Università Ca’ Foscari.

Articolazione e contenuto

Il passaggio dal testo cartaceo a quello elettronico sta determinando una rivoluzione non meno epocale di quella che sancì, all’alba del XVI secolo, la transizione dalla civiltà del manoscritto a quella del libro stampato. La testualità digitale, infatti, sta rivolgendo profondamente alcuni dei paradigmi propri dell’era della stampa, a partire dalla diffusione di canoni liquidi e testi volatili di contro alla fissità e alla stabilità della pagina inchiostrata. Ma sta lentamente ridefinendo anche le metodologie della ricerca umanistica nell’ambito della critica letteraria e della prassi ecdotica, introducendo nuovi strumenti elettronici a supporto degli studiosi.

Di questi temi intende trattare il seminario, che ambisce a fornire alcuni consigli metodologici sull’uso delle tecnologie informatiche ai fini dell’esegesi e della filologia dei testi. In che modo deve essere sviluppato il rapporto tra filologia e informatica? Come far sì che gli strumenti digitali siano un “mezzo” e non il “fine” della ricerca umanistica?

Nel corso del primo incontro (giovedì 10 dicembre 2020, ore 14:00 CET) saranno presentate alcune grandi banche dati di testi letterari, come la Letteratura Italiana Zanichelli (LIZ) e, in ambito classico, il database di poesia latina Musisque Deoque (MQDQ). A partire dalla concezione della tecnologia come un mezzo euristico in grado di rilevare alcuni aspetti e fenomeni della testualità che l’occhio e la memoria non riuscirebbero a cogliere (occorrenze lessicali e metrico-verbali in primis), si identificherà il fine dell’informatica applicata ai testi letterari nella restituzione iuxta propria principia di informazioni che, per la loro complessità, vanno oltre le capacità di acquisizione individuali. Da ultimo, si sottolineerà il carattere provvisorio dei dati reperiti, che necessitano dell’interpretazione dello studioso e del loro inserimento in un quadro argomentativo che renda conto delle ragioni storiche e linguistiche.

Il secondo appuntamento (venerdì 11 dicembre 2020, ore 10:00 CET) passerà in rassegna alcune potenzialità delle banche dati di testi letterari in relazione alle attribuzioni letterarie, evidenziando come l’interrogazione dei database permetta di condurre expertise stilistiche e altre ricerche avanzate (anche a livello fonico) per tentare di chiarire alcuni dubbi autoriali o, più generalmente, per appurare il grado di adesione di un testo ad un determinato genere. I principi metodologici della filologia attributiva saranno accompagnati dalla presentazione puntuale di alcuni casi di studio, che saranno selezionati soprattutto fra quelli discussi in P. Stoppelli, L’equivoco del nome. Rime incerte fra Dante Alighieri e Dante da Maiano, Roma, Salerno Editrice, 2020.

Programma

  1. Giovedì 10 dicembre 2020, ore 14:00 CET (prima parte)
  2. Venerdì 11 dicembre 2020, ore 10:00 CET (seconda parte)

Nel corso dell'incontro sarà presentato il nuovo libro di P. Stoppelli, L'equivoco del nome. Rime incerte fra Dante Alighieri e Dante da Maiano, Roma, Salerno Editrice, 2020.

Relatori

  • Paolo Mastandrea è professore ordinario all’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove insegna Lingua e letteratura latina. Oltre ad occuparsi di lingua poetica latina dalle origini alle riprese otto-novecentesche in area italiana, ha studiato l’utilizzo delle applicazioni informatiche ai testi letterari curando vari repertori elettronici di opere letterarie (in latino e non solo), fra i quali si ricorda Musisque Deoque (PRIN 2005-2007), Poeti d’Italia in lingua latina (PRIN 1999-2001) e Memorata Poetis (PRIN 2010-2011).

Moderano l'incontro Marco Sartor (Università di Parma) e Irene Mamprin.

Accesso

L'evento è trasmesso in live streaming sulla piattaforma Zoom:

È consigliata la prenotazione gratuita di un biglietto su Eventbrite (che comporta la riserva di un posto nella stanza virtuale) al link: http://hfc-hor3.eventbrite.com. Nel corso del seminario sarà possibile intervenire in diretta attivando microfono e webcam.

Al termine dell'evento si chiede agli spettatori di compilare il questionario di gradimento disponibile all'indirizzo: https://it.surveymonkey.com/r/Y96BX7X.


Dates

  • jeudi 10 décembre 2020
  • vendredi 11 décembre 2020
  • mardi 10 novembre 2020
  • mardi 24 novembre 2020

Mots-clés

  • digital humanities, digital philology, literary texts, latin poetry, italian literature, corpora, database, Pasquale Stoppelli, Paolo Mastandrea

Contacts

  • Marco Sartor
    courriel : marco [dot] sartor [at] unipr [dot] it

Source de l'information

  • Marco Sartor
    courriel : marco [dot] sartor [at] unipr [dot] it

Licence

CC0-1.0 Cette annonce est mise à disposition selon les termes de la Creative Commons CC0 1.0 Universel.

Pour citer cette annonce

« New horizons. How to renew the humanities (HFC-HOR 2020) », Séminaire, Calenda, Publié le vendredi 04 décembre 2020, https://doi.org/10.58079/15np

Archiver cette annonce

  • Google Agenda
  • iCal
Rechercher dans OpenEdition Search

Vous allez être redirigé vers OpenEdition Search